Domenica si è tenuto il primo Trail Autogestito del centro-sud.
Complice la neve in quota e la temperatura glaciale del mattino abbiamo optato per un giro a quote più basse per evitare soprattutto il ghiaccio. Ne è uscito un giro bellissimo di circa 30 km che merita di diventare una grande classica per allenamenti lunghi.
Complice la neve in quota e la temperatura glaciale del mattino abbiamo optato per un giro a quote più basse per evitare soprattutto il ghiaccio. Ne è uscito un giro bellissimo di circa 30 km che merita di diventare una grande classica per allenamenti lunghi.
Pertanto aggiungo di seguito una descrizione sommaria del tracciato e la solita traccia su geomappa.
Luogo di partenza: Isola del Gran Sasso (400 m.)
Dislivello: 1200 m. circa
Tempo totale: 5 ore e mezza
Difficoltà: E
Dalla piazzetta dell’edicola di Isola si attraversa il paese dirigendosi verso il bivio della strada che conduce a Casale San Nicola, si volta a sinistra e si percorre un chilometro di asfalto fino ad incontrare sulla sinistra un ponte in cemento che si inoltra nella campagna. A questo punto comincia il trail vero e proprio, si percorre una carrareccia pietrosa che passa accanto alle rovine di San Valentino e con una ripida salita conduce in mezzo all’abitato di Cerchiara.
Si passa sotto ai piloni dell’autostrada e si risale fra le case del paese. Dietro alla chiesa di Cerchiara sale una ripida carrareccia inizialmente col fondo in cemento che permette di raggiungere la zona di pascoli e radure che sovrastano la zona. Molto bello il colpo d’occhio sul paretone del Gran Sasso e sul resto della valle Siciliana. Un’ampia carrareccia in piano conduce alla sorgente dei Chiavatteri da dove uno strappetto più ripido permette di arrivare alla lunga carrareccia che costeggia il canale di gronda.
Ora ci si tiene a lungo a mezzacosta attorno alla quota di 1.000 metri, si superano ponticelli in ferro e in legno, si attraversa la ripida brecciata che da Casale sale alla chiesetta di San Nicola e proseguendo si arriva a Fonte Nera. Altro rifornimento di acqua prima di proseguire sempre su un’ampia carrareccia. La si percorre fino al suo termine tralasciando alcuni bivi fino a quando non diventa sentiero che si inoltra in salita verso destra. Un breve tratto ripido e breccioso permette di raggiungere nuovamente una sterrata più ampia che conduce ala confluenza della strada asfaltata che sale da San Pietro. Si lascia l’asfalto sulla sinistra per proseguire in salita sempre su fondo ampio e breccioso in mezzo alla faggeta. Il tratto che da qui va fino alle Piane del Fiume è un po’ ostico e richiede un minimo di attenzione nel seguire i bolli gialli e rossi del sentiero dei quattro vada, comunque ad un certo punto si arriva ad una strada brecciata che con una ripida discesa porta alle Piane del Fiume dove una bella fonte permette di rifornirsi nuovamente di acqua.
Si prosegue su sentiero fino al ponte in cemento che scavalca il torrente Ruzzo e poi si sale sulla sinistra su un tratto di sentiero ripido fino a che non interseca la strada che conduce alle prese dell’acquedotto. Si percorre quest’ultima in discesa verso sinistra fino al bivio con una carrareccia sulla destra segnata con i segni del sentiero Italia. Quest’ultima va percorsa fino al primo tornante verso destra dal quale si prosegue dritti su sentiero sempre segnato coi segni del sentiero Italia, si arriva così nei pressi del lago di Pagliata dove arriva una strada asfaltata. Dal piccolo vado si osserva un panorama mozzafiato verso la parete nord del Camicia e verso il vicino mare Adriatico.
Ora si risale brevemente sul sentiero Pietro Boscherini che conduce ai ruderi del castello di Santa Maria a Pagliata, altro magnifico punto panoramico. Da qui un sentierino un po’ infrattato permette in mezz’ora di scendere nuovamente a Isola, si sbuca nei pressi del ponte accanto all’edicola da dove siamo partiti.
Giro che si presta ad essere percorso praticamente tutto l’anno, la parte iniziale d’estate va iniziata la mattina presto per evitare di abbrustolirsi sotto al sole. Il resto del percorso è praticamente tutto ombreggiato.
Luogo di partenza: Isola del Gran Sasso (400 m.)
Dislivello: 1200 m. circa
Tempo totale: 5 ore e mezza
Difficoltà: E
Dalla piazzetta dell’edicola di Isola si attraversa il paese dirigendosi verso il bivio della strada che conduce a Casale San Nicola, si volta a sinistra e si percorre un chilometro di asfalto fino ad incontrare sulla sinistra un ponte in cemento che si inoltra nella campagna. A questo punto comincia il trail vero e proprio, si percorre una carrareccia pietrosa che passa accanto alle rovine di San Valentino e con una ripida salita conduce in mezzo all’abitato di Cerchiara.
Si passa sotto ai piloni dell’autostrada e si risale fra le case del paese. Dietro alla chiesa di Cerchiara sale una ripida carrareccia inizialmente col fondo in cemento che permette di raggiungere la zona di pascoli e radure che sovrastano la zona. Molto bello il colpo d’occhio sul paretone del Gran Sasso e sul resto della valle Siciliana. Un’ampia carrareccia in piano conduce alla sorgente dei Chiavatteri da dove uno strappetto più ripido permette di arrivare alla lunga carrareccia che costeggia il canale di gronda.
Ora ci si tiene a lungo a mezzacosta attorno alla quota di 1.000 metri, si superano ponticelli in ferro e in legno, si attraversa la ripida brecciata che da Casale sale alla chiesetta di San Nicola e proseguendo si arriva a Fonte Nera. Altro rifornimento di acqua prima di proseguire sempre su un’ampia carrareccia. La si percorre fino al suo termine tralasciando alcuni bivi fino a quando non diventa sentiero che si inoltra in salita verso destra. Un breve tratto ripido e breccioso permette di raggiungere nuovamente una sterrata più ampia che conduce ala confluenza della strada asfaltata che sale da San Pietro. Si lascia l’asfalto sulla sinistra per proseguire in salita sempre su fondo ampio e breccioso in mezzo alla faggeta. Il tratto che da qui va fino alle Piane del Fiume è un po’ ostico e richiede un minimo di attenzione nel seguire i bolli gialli e rossi del sentiero dei quattro vada, comunque ad un certo punto si arriva ad una strada brecciata che con una ripida discesa porta alle Piane del Fiume dove una bella fonte permette di rifornirsi nuovamente di acqua.
Si prosegue su sentiero fino al ponte in cemento che scavalca il torrente Ruzzo e poi si sale sulla sinistra su un tratto di sentiero ripido fino a che non interseca la strada che conduce alle prese dell’acquedotto. Si percorre quest’ultima in discesa verso sinistra fino al bivio con una carrareccia sulla destra segnata con i segni del sentiero Italia. Quest’ultima va percorsa fino al primo tornante verso destra dal quale si prosegue dritti su sentiero sempre segnato coi segni del sentiero Italia, si arriva così nei pressi del lago di Pagliata dove arriva una strada asfaltata. Dal piccolo vado si osserva un panorama mozzafiato verso la parete nord del Camicia e verso il vicino mare Adriatico.
Ora si risale brevemente sul sentiero Pietro Boscherini che conduce ai ruderi del castello di Santa Maria a Pagliata, altro magnifico punto panoramico. Da qui un sentierino un po’ infrattato permette in mezz’ora di scendere nuovamente a Isola, si sbuca nei pressi del ponte accanto all’edicola da dove siamo partiti.
Giro che si presta ad essere percorso praticamente tutto l’anno, la parte iniziale d’estate va iniziata la mattina presto per evitare di abbrustolirsi sotto al sole. Il resto del percorso è praticamente tutto ombreggiato.
P.S. Dopo il trail siamo stati a mangiare al ristorante da Teresa a Isola, dove i partecipanti venuti da fuori hanno potuto conoscere uno dei nostri piatti più tipici: il timballo di scrippelle.
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