Itinerario molto panoramico che si svolge completamente su terreno aperto e al di fuori degli immensi boschi che contraddistinguono il versante settentrionale del Gran Sasso. La presenza della vicina autostrada disturba solo un pochino nella parte iniziale ed è mitigata dalla piacevole atmosfera bucolica che si respira sui pascoli sotto alla cima
Partenza e arrivo: Cerchiara (650 m.).
Dislivello: 1.050 metri
Tempo di salita: 3 ore circa
Tempo di discesa: 2 ore circa
Difficoltà: E itinerario privo di difficoltà tecniche particolari
Dalla piazzetta di Cerchiara, dopo aver fatto provvista di acqua, ci si dirige verso l’orribile chiesa in cemento armato del paese. Alle sue spalle sale un ripido viottolo dal fondo in cemento. La stradina passa davanti ad una cappelletta e prosegue sempre in salita su fondo pietroso. Il tracciato poco dopo piega verso sinistra e passa nei pressi di una fonte che però in piena estate può essere asciutta.
Superata una bella zona di querce comincia una zona più aperta caratterizzata da ampi pascoli. Giunti nei pressi di una croce metallica, invece di proseguire sulla traccia principale che scende a mezza costa sul fianco della montagna verso fonte Chiavatteri si va a destra in decisa salita individuando un’esile traccia che si fa largo fra alcuni pietroni. Saliti nella zona sovrastante si continua a camminare seguendo l’esile ma evidente traccia che si inoltra fra i prati fino a svalicare sulla grande cresta erbosa della Pianalunga (in dialetto locale la zona è conosciuta anche come “lu Ncuume”).
A questo punto sulla sponda opposta del bel vallone di Vena Pecorale risulta ben visibile la parte rimanente del tracciato da seguire. Una breve discesa a destra permette di raggiungere la vicina selletta raggiunta anche dalla carrareccia che sale da Forca di Valle. A questo punto si prosegue a sinistra sul sentiero segnato che con un ampio semicerchio a mezzacosta arriva ai pascoli che scendono dalla vetta del Montagnone. Un tratto di salita un po’ più ripida conduce sulla strada sterrata che porta al rifugio Orazio Delfico (già rifugio del Fontanino). D’estate la zona è quasi sempre frequentata da una mandria di mucche al pascolo e nelle belle giornate di sole è un luogo piacevole dove rilassarsi a prendere il sole contemplando la selvaggia bellezza del vicino paretone del Corno Grande. Dal rifugio non rimane che seguire il tracciato della strada sterrata che sale verso la Piana del Laghetto (eventualmente tagliando i tornanti) fino al valico della Forchetta da dove si prende il comodo sentiero che verso sinistra in breve tempo conduce alla sommità della Cima Alta. Dalla Forchetta impiegando più o meno lo stesso tempo si può raggiungere verso destra la cima del Montagnone.
Il rientro a Cerchiara avviene seguendo le tracce dell’andata.
Partenza e arrivo: Cerchiara (650 m.).
Dislivello: 1.050 metri
Tempo di salita: 3 ore circa
Tempo di discesa: 2 ore circa
Difficoltà: E itinerario privo di difficoltà tecniche particolari
Dalla piazzetta di Cerchiara, dopo aver fatto provvista di acqua, ci si dirige verso l’orribile chiesa in cemento armato del paese. Alle sue spalle sale un ripido viottolo dal fondo in cemento. La stradina passa davanti ad una cappelletta e prosegue sempre in salita su fondo pietroso. Il tracciato poco dopo piega verso sinistra e passa nei pressi di una fonte che però in piena estate può essere asciutta.
Superata una bella zona di querce comincia una zona più aperta caratterizzata da ampi pascoli. Giunti nei pressi di una croce metallica, invece di proseguire sulla traccia principale che scende a mezza costa sul fianco della montagna verso fonte Chiavatteri si va a destra in decisa salita individuando un’esile traccia che si fa largo fra alcuni pietroni. Saliti nella zona sovrastante si continua a camminare seguendo l’esile ma evidente traccia che si inoltra fra i prati fino a svalicare sulla grande cresta erbosa della Pianalunga (in dialetto locale la zona è conosciuta anche come “lu Ncuume”).
A questo punto sulla sponda opposta del bel vallone di Vena Pecorale risulta ben visibile la parte rimanente del tracciato da seguire. Una breve discesa a destra permette di raggiungere la vicina selletta raggiunta anche dalla carrareccia che sale da Forca di Valle. A questo punto si prosegue a sinistra sul sentiero segnato che con un ampio semicerchio a mezzacosta arriva ai pascoli che scendono dalla vetta del Montagnone. Un tratto di salita un po’ più ripida conduce sulla strada sterrata che porta al rifugio Orazio Delfico (già rifugio del Fontanino). D’estate la zona è quasi sempre frequentata da una mandria di mucche al pascolo e nelle belle giornate di sole è un luogo piacevole dove rilassarsi a prendere il sole contemplando la selvaggia bellezza del vicino paretone del Corno Grande. Dal rifugio non rimane che seguire il tracciato della strada sterrata che sale verso la Piana del Laghetto (eventualmente tagliando i tornanti) fino al valico della Forchetta da dove si prende il comodo sentiero che verso sinistra in breve tempo conduce alla sommità della Cima Alta. Dalla Forchetta impiegando più o meno lo stesso tempo si può raggiungere verso destra la cima del Montagnone.
Il rientro a Cerchiara avviene seguendo le tracce dell’andata.
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