Casale San Nicola è il paese più elevato della Valle Siciliana. Un tempo era anche il più remoto, situato com’è proprio in fondo alla valle, che di fatto termina nei viottoli del piccolo centro abitato. Oggi la presenza alquanto ingombrante dei piloni dell’autostrada che proprio qui si infila nelle viscere della montagna ha intaccato parecchio l’atmosfera bucolica che un tempo si respirava da queste parti. Casale mantiene comunque un fascino particolare, sulle sue case incombe imponente il grande paretone del Corno Grande e i sentieri che partono dal paese sono davvero tutti molto belli. La gita proposta con questo itinerario li riunisce un po’ tutti e permette di ammirare da vicino il colosso di roccia che sorregge la vetta più alta dell’Appennino.
Partenza e arrivo: Casale San Nicola (880 m.)
Dislivello: 1.250 m. circa
Tempo di salita: 3 ore
Tempo di discesa: 2 ore e mezza ore
Difficoltà: E
Dalla piazzetta di Casale San Nicola si comincia a salire a piedi fra le case seguendo le indicazioni per i Prati di Tivo.
Usciti dal centro abitato si segue una carreccia che sale costeggiando alcuni campi mantenendosi alta su un torrente che scorre più in basso sulla sinistra. Lungo il cammino si passa accanto ad una fonte incastonata in un’edicola votiva dedicata a San Nicola, poco dopo si raggiunge lo spiazzo dove sorge la chiesetta di San Nicola nei cui pressi una traccia verso sinistra supera il torrente e si inoltra verso Fonte Nera. Si passa accanto alla chiesa e si prende il sentiero che sale alle sue spalle verso una zona caratterizzata da alcuni enormi faggi. Alcuni sono dotati di fusti di dimensioni davvero ragguardevoli probabilmente a causa della “capitozzatura” (taglio completo dei rami) che hanno subito in passato.
Il sentiero sale nel bosco finché attorno a quota 1.350 si incrocia una carrareccia strada più ampia. Invece di attraversarla subito per proseguire sul sentiero che prosegue oltre conviene fare una piccola deviazione sulla sinistra per raggiungere un minuscolo belvedere su un cucuzzolo che si apre fra gli alberi. Da questo nido d’aquila sospeso in mezzo ai faggi si ha una visuale vicinissima con lo spettacolare mondo di roccia del paretone del Corno Grande. Una breve sosta contemplativa è d’obbligo.
Tornati indietro, si riprende il sentiero segnato che sale inoltrandosi nel bosco a sinistra della carrareccia. Ci si tiene un po’ sotto l’ombra degli alberi che mitiga alquanto la calura di certe giornate estive fino a uscire dalla foresta in una bella zona di pascoli a due passi dallo sperone settentrionale del Corno Grande. Il sentiero si trasforma ora in un’esile traccia che sale in mezzo ai prati dove spesso d’estate pascolano le mucche. Si passa accanto al rudere del rifugio San Nicola e si continua fra i prati fino svalicare nei pressi della Madonnina del Gran Sasso.
I più allenati e quelli che non si sono stufati di salire possono continuare fino al rifugio Fianchetti e da lì fino in vetta a uno dei due corni.
Chi invece avesse voglia di effettuare una variante in discesa, una volta raggiunta la chiesetta di San Nicola può andare a destra e superato il torrente seguire il sentiero che conduce in mezzo agli alberi fino a Fonte Nera. Dalla fonte si prosegue si prosegue verso Est su una strada sterrata in discesa, ad un bivio si va a sinistra sempre in discesa fino a rientrare in paese.
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