L’effetto domino che spaventa la Valle del Vomano




Uno dei primi pensieri che ho avuto quando è passato il terremoto, quello forte del 6 aprile per intenderci, è stato: chissà cosa è successo al lago e alle dighe nella valle del Vomano.

Successivamente lo spostamento della zona sismica verso Campotosto ha acuito questa preoccupazione. Adesso ne parlano tutti di questo grande lago, 1.400 ettari di superficie, non so quanti milioni di metri cubi di acqua, che sorge a una quota di oltre 1.300 metri.

Vediamolo meglio, come è formato? Il lago sorge su una ex torbiera che è stata inondata grazie alla sua chiusura avvenuta negli anni ’30 tramite tre diverse dighe. Un primo terrapieno sorge a pochi metri dall’abitato di Poggio Cancelli, appena sopra alle case del paese, qui trovate una foto (http://www.poggiocancelli.it/)abbastanza esplicativa della sua localizzazione.

Una seconda diga in cemento, foto di http://www.meteogiornale.it/, (non meravigliatevi, il lago in inverno gela quasi sempre) è localizzata nella parte più orientale del lago nella zona che incombe sull’alta valle del Vomano. Una terza diga invece si affaccia sulla stretta valle del Rio Fucino affluente anch’esso del fiume Vomano nel quale sfocia nei pressi dell’abitato di Aprati (frazione di Crognaleto), questo sbarramento è quello utilizzato come emissario del lago ed è servito nei giorni scorsi ad abbassare considerevolmente il livello di acqua del bacino.

Il lago fa parte di un complesso sistema idrico per la produzione di energia elettrica di cui sono parte integrante altri due bacini artificiali situati poco più a valle nella sinuosa e stretta valle del Vomano. Un primo bacino è quello della Provvidenza (vedi foto di Rolling Riders MTB) al quale segue più a valle un secondo bacino più piccolo, quello di Piaganini avente una capacità di 217 metri cubi (vedi foto di Fabrizio Sulli).

I tre bacini fanno tutti parte del bacino orografico della valle del Vomano, una valle che fino a poche centinaia di metri dall’abitato di Montorio al Vomano è stretta e sinuosa, con connotazione più simile ad una vera e propria gola rispetto ad una valle classica, in poche parole è un lungo imbuto naturale. Il fatto che il bacino più grosso, ovvero quello di Campotosto, sia anche quello situato più a monte costituisce la preoccupazione maggiore. Un suo eventuale cedimento innescherebbe un effetto domino i cui effetti sono facilmente intuibili. Lungo la valle figura una città come Montorio avente novemila abitanti e successivamente verso la costa si susseguono numerosi altri centri abitati di una certa grandezza.

Con questo scritto non voglio ovviamente allarmare nessuno, in questa fase non ce n’è davvero bisogno, ma solamente spiegare come è conformata questa zona da un punto di vista territoriale. Conoscere ciò di cui si sta parlando è sempre meglio.

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