Il Cimone di Santa Colomba è una cima nascosta. Si erge incassata fra i valloni di Fossaceca e del Malepasso, appena sotto alle rocciose cimette di Santa Colomba. Se si osserva da lontano difficilmente si riesce a capire che questo rilievo avente la forma di una grande lucertola è una montagna a sé stante. L’unico posto dove questo piccolo mistero si svela pienamente è osservando la montagna dall’abitato di Isola del Gran Sasso. Non a caso gli isolani sono soliti indicarla con l’appellativo di “Lucertolone”.
Sulle pendici della montagna, a un’ora di cammino dalle Piane del Fiume, sorge una minuscola chiesetta dedicata a Santa Colomba (vedi itinerario di Santa Maria a Pagliata) meta ogni prima domenica di settembre di un pellegrinaggio molto popolare a Pretara e in tutta la valle Siciliana.
Partenza e arrivo: Piano del Fiume (830 m.)
Dislivello: 1.100 m. circa
Tempo di salita: 3 ore e mezza
Tempo di discesa: 2 ore
Difficoltà: EE+
Il Cimone di Santa Colomba ad Isola del Gran Sasso è anche conosciuto con il nome di “Lucertolone”. Osservandolo dalle case del paese appare effettivamente come una grande lucertola coricata fra i ripidi pendii che scendono dai Monti Prena e Brancastello, a cavallo della selvaggia forra di Fossaceca a sinistra e del vallone del Malepasso a destra.
Luogo di partenza di questa gita sono le Piane del Fiume che si raggiungono da Isola del Gran Sasso percorrendo la strada per Pretara. Giunti in quest’ultimo centro abitato in corrispondenza del tornante a destra fra le case del paese si prosegue dritti sulla strada asfaltata che si inoltra nel bosco salendo verso la montagna.
Dopo poche centinaia di metri sulla destra si nota l’eremo dove viveva Frà Nicola. Il posto, conosciuto anche come Grotta di Frattagrande, è caratterizzato dalla presenza di una minuscola chiesetta costruita nella roccia accanto ad una grotta. Essa venne edificata da uno degli ultimi eremiti della zona, Frà Nicola Torretta che visse da queste parti negli ultimi anni del 19° secolo occupandosi della manutenzione di una serie di chiesette di montagna, quali quella di Santa Colomba, Santa Maria a Pagliara, San Nicola a Corno e San Cassiano. Oggi la strada asfaltata che transita a pochi metri dalla chiesa rende difficile immaginare quanto potesse essere isolato questo luogo un tempo, ma se si viene fuori stagione alcune suggestioni posso ancora essere percepite.
Si continua a salire sulla strada asfaltata fino a prendere dopo circa 3 chilometri una deviazione sulla destra con un vecchio cartello su cui è scritto “Piane del Fiume”. La strada diventa subito sterrata e corre a mezza costa lungo la montagna superando un fosso su un ponticello in cemento per poi salire decisamente su fondo sempre più sassoso ma percorribile in automobile prestando un po’ di cautela. Si parcheggia al termine della strada nei pressi di una fonte in una zona di prati al limite del bosco.
Si comincia a camminare salendo lungo il sentiero evidente e ben segnato alle spalle della fonte, guadando all’inizio un torrente quasi sempre asciutto. Si risale il bel bosco fitto che conduce alla graziosa chiesetta di Santa Colomba (1 ora circa). Lungo l’ascesa di questo tratto si incontrano un paio di deviazioni sulla sinistra che permettono in breve tempo di affacciarsi sull’impressionante forra di Fossaceca. In particolare la seconda (quella più a monte) è molto spettacolare percorrendo per alcune decine di metri un camminamento scavato nella roccia, parte della titanica opera del canale di gronda (scrivi capitolo apposito).
Dopo una breve sosta sul bel balcone naturale che sorge appena sopra alla chiesetta si continua seguendo il sentiero principale sale sulla destra del crinale della montagna. In breve tempo si esce dal bosco e ci si trova in un vallone erboso chiuso a destra e sinistra da salti rocciosi. Questo è il bellissimo e selvaggio vallone del Malepasso, luogo in cui d’inverno le valanghe amano correre a briglia sciolta, ne sono testimonianza le profonde ferite che esse scavano nel bosco. Ci si porta al centro dell’erboso vallone, a sinistra si notano le fasce rocciose che sorreggono la vetta del Cimone di Santa Colomba e sulla destra i ripidi pendii del Monte Brancastello.
La salita si fa ora decisamente ripida. Si risalgono i prati fra segni sempre più radi ma senza grossi problemi di orientamento. Dinnanzi a noi prendono forma e si manifestano nel loro splendore man mano che si sale le rocciose Torri di Casanova. Situate alla testata del Vallone esse sono una delle elevazioni della lunga catena orientale del massiccio del Gran Sasso.
Arrivati nei pressi di una grande conca, chiusa dalle Torri di Casanova e dalle rocciose pareti sommitali dei Monti Infornace e Prena, si svolta a sinistra. Un’ultima breve impennata porta in vetta (1,30 ore dalla chiesetta, 2 ore e mezza dalle Piane del Fiume).
Escursionisti più esperti ed allenati possono salire dalla chiesetta direttamente fra gli alberi lungo il ripido filo di cresta del Cimone. I ripidi pendii sommitali, vanno affrontati con un po’ di cautela qualora fossero ghiacciati o bagnati in quanto a destra e sinistra di essi precipitano alte pareti rocciose. Comunque la via da tenere è sempre molto evidente e conduce direttamente in vetta. Questa alternativa può anche essere percorsa sia in salita che in discesa compiendo una sorta di anello.
La disesa dalla vetta alle Piane del Fiume richiede circa un’ora e trenta.
3 commenti:
Franco mi parlò di questo sentiero
e la tua descrizione rispecchia a pieno quanto dettomi da lui, magari un giorno potremmo percorrerlo insieme ciao castrum
Domenica 31 maggio sono finalmente andato insieme a Gianni Lilio e Orlando a Santa colomba, il sentiero è molto ripido, sono rimasto impressionato dalla forra di fossaceca, e dal "Pisciarellone" pensa che il cancelletto era aperto e abbiamo potuto percorrere quasi tutto il "balcone" fino alla porta, impressionante i salti d'acqua, ed il nevaio sottostante. sinceramente ero gia soddisfatto così, ma la nostra meta era la chiesetta di Santa Colomba e dunque abbiamo proseguito fin lassù! Pasquale
"A chi mi chiede:
perché vai in montagna?
gli rispondo
se me lo chiedi
non lo saprai mai." sconosciuto
Caro Pasq,
l'affaccio dal sentiero intagliato nella roccia è in effetti uno dei luoghi più suggestivi della nostra valle. Ma tutta la sentieristica orientale del massiccio è stupenda e sconosciuta.
I sentieri che salgono al Prena e al Brancastello sono uno più bello dell'altro. Quest'estate se ti va ci andiamo a fare qualche bel giretto.
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